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Storia e cultura di Lisbona

Storia e cultura di Lisbona

Prima di partire per una qualsiasi città è sempre meglio scoprirne qualcosa sulla storia, per comprendere appieno il contesto culturale e sociale dentro al quale ci si andrà a muovere. Lisbona e il Portogallo non fanno eccezione, quindi ecco qualche cenno storico sulla città e il paese.

Partiamo dal nome, Lisbona deriva dal fenicio Olissipo, ovvero “porto che incanta”. La leggenda vuole che la città sia stata fondata da Ulisse, ma in realtà furono i fenici ad edificarla, anche se poi dovettero difenderla prima dai greci e poi dai cartaginesi. Nel 205 a.C. inizio invece il dominio romano su Lisbona che duro per oltre due secoli. Dopo la conquista la città fu ribattezzata Felicitas Julia in onore di Giulio Cesare e diventò un punto molto importante.

Nel 714 dal Marocco arrivarono i Mori che fortificando la città resistettero per 400 anni all’attacco dei cristiani, ma dovettero arrendersi nel 1147 cedendo la città ai futuri conquistatori della Lusitania. In seguito, grazie ai traffici marittimi e terrestri Lisbona continuò il suo sviluppo fino a diventare capitale in luogo di Coimbra a metà del XIII secolo.

In seguito ci fu l’era d’oro delle grandi scoperte che fecero finalmente entrare, nel XV secolo, il Portogallo nella lista dei paesi potenti del mondo. Il principe Enrico il Navigatore, dopo aver cacciato i Mori dal territorio, ingaggiò i migliori marinai, cartografi, costruttori di navi e astronomi del tempo per annientarli economicamente e prima della metà del ‘400 una delle sue navi superò il temuto Capo Bojador, a ovest dell’Africa, il punto che secondo i miti e le superstizioni doveva segnare la fine del mondo, invece segnò la fine di un’era e l’inizio di un’altra: quella della corsa all’oro e dello sfruttamento degli schiavi.

Ma a trasformare definitivamente Lisbona in uno dei centri commerciali più importanti del mondo fu Vasco da Gama grazie alla scoperta della rotta marittima per l’India. Questo periodo segnò anche l’inizio dell’elaborato stile manuelino, che prende il suo nome da Re Manuel e che trova la sua massima espressione nel Monastero dos Jerónimos a Belem.

Sulle tracce della storia di Lisbona

In seguito, il costo insostenibile delle spedizioni e il mantenimenti dei vasti imperi oltreoceano, oltre al tentativo fallito di cristianizzare il Marocco, portarono al collasso il Portogallo. Nella seconda metà del ‘500 Filippo II di Spagna salì sul trono portoghese e ci vollero 60 anni per riprendere il trono e spodestare la monarchia spagnola. Dopo però, all’inizio ‘600, cominciò un nuovo periodo di ricchezza per Lisbona, complice la scoperta dell’oro in Brasile, che regalò di nuovo prosperità e fama alla città.

Ma poi accadde la tragedia: il terremoto del 1755. Citato ancora oggi dai cittadini di Lisbona, il catastrofico evento fu seguito da un incendio devastante e il risultato fu la distruzione totale della città che, ormai ridotta a un cumulo di macerie, non riuscì a recuperare potere e prestigio per molto tempo.

Dopo l’occupazione napoleonica fu il periodo della confusione politica per Lisbona e il Portogallo. Basti pensare che all’inizio dello scorso secolo il governo cambiò più di 45 volte in soli 16 anni.

Nel 1926 iniziò la dittatura di António de Oliveira Salazar, che durò per ben 36 anni dalla messa in atto del colpo di stato. Il regime istaurato da Salazar durò fino al 1976. Lui prima ricoprì la carica di ministro delle finanze per poi diventare primo ministro. Durante questo periodo furono vietati gli scioperi e i partiti politici, la nazione rimase sotto il controllo del governo grazie alla censura, alla propaganda e alla forza, sotto la vesta della polizia segreta, che all’epoca fu spietata. Questo momento storico non consentì al Portogallo nessuno sviluppo socio-economico.

Fu la rivoluzione del 1974, nata dal dissenso popolare, ad aprire gradatamente il cammino verso la democrazia. Il Portogallo entrò a far parte dell’Unione Europea nel 1986 e grazie al sostegno economico ricevuto riuscì, insieme a Lisbona, a lasciarsi la dittatura di Salazar alle spalle.

Da lì in poi il percorso di sviluppo di Lisbona fu verticale. Grazie ai finanziamenti e alla stabilità politica la città ha vissuto un’epoca d’oro che l’ha portata a diventare Capitale Europea della Cultura nel 1994, nonostante il grave incendio del 1988 che ha distrutto parte del centro.

In seguito la crescita economica ha consentito di dare il via anche a progetti ambiziosi come il Ponte de Vasco da Gama, uno dei più lunghi e futuristici al mondo.

Lisbona: i piani di riqualificazione

I piani di riqualificazione e sviluppo urbano di Lisbona sono partiti da quartieri storici come l’Affama, il Chiado e la zona dei magazzini del porto. Una spinta decisiva l’ha data l’organizzazione dell’Expo nel 1998, un’iniziativa che ha richiesto l’ampliamento della metropolitana, l’ingrandimento del porto, la costruzione di nuovi alberghi, il rinnovamento dell’aeroporto (che è ancora in fase di sviluppo) e l’abbellimento generale della città grazie a nuovi monumenti. Nel 2004 Lisbona ha ospitato anche l’Europeo di calcio.

In poche parole Lisbona sta tornando a essere una città fondamentale per il prestigio dell’Europa, come lo era in antichità. Tuttavia qualche difficoltà dal punto di vista economico persiste. Nel 2006, per esempio, si è registrato il più alto tasso di disoccupazione dal 1986. La situazione non è migliorata e la crisi economica mondiale non ha risparmiato nemmeno il Portogallo.

L’attuale presidente della repubblica è Aníbal Cavaco, eletto nel gennaio 2006, è ora al suo secondo mandato.

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